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Bionditudine e nerditudine al WordCamp di Torino

Disclaimer: questo post vuole essere un ringraziamento per chi ha organizzato e ha lavorato al WordCamp di Torino. E vuole essere il modo per salutare tutti coloro che non ho visto a fine giornata, perché l’ora di prendere il treno è arrivata improvvisa e sono scappata via. Ed è un modo per scusarmi con chi avevo già incontrato, ma non ho poi riconosciuto salvo rendermi conto della figuraccia leggendone il nome sul badge.
A mia discolpa posso dire che ci vedo poco. Vale?

Di ritorno dal WordCamp di Torino, porto a casa tanto.

La giornata è stata l’occasione per incontrare e fare due parole con tante persone interessanti: alcune già incontrate di persona, altre incrociate in rete, con altre ancora ci ho lavorato, ma le ho incontrate qui per la prima volta e riconosciute grazie al “David-Power” (Silvia, you know what I mean).

In circolazione ci sono giovani professionisti molto in gamba e preparati che è un piacere ascoltare e da cui si può imparare sempre qualcosa di nuovo. E poi ci sono altri professionisti, magari un po’ meno giovani, che fanno sì che da queste giornate io possa comprendere a che punto sono (professionalmente parlando) e quale sia il livello della mia preparazione e formazione.

Allo speech di Tiziano Fogliata, per esempio, mi sono sentita molto preparata, non perché raccontasse di banalità (lungi da me: Tiziano, con il suo blog, è spesso la risposta ai miei problemi WordPress), ma perché mi sono sentita “secchiona”, un po’ la cocca del prof.

Mentre Giuliano Ambrosio ci parlava della distribuzione sui social media dei nostri contenuti, ragionavo sull’effettiva applicabilità dei sui consigli sui miei progetti per la piccola e media impresa.

E ancora: Tatiana (mannaggia a me, mi sono persa l’inizio del tuo intervento. Lo recupererò grazie a WordPress.tv) che ci racconta di SEO e di come utilizzare Yoast in maniera efficace.

E poi, ancora, ho partecipato a speech che mi hanno lasciato strati e strati di informazioni su cui riflettere.

In particolar modo ho apprezzato l’intervento di Luca Sartoni: bravo lui e affascinante il modello di lavoro e collaborazione di cui ci ha parlato.
Uno dei miei sogni del cassetto ora è lavorare per Automattic: da dove vivo e con persone che provengono da tutto il mondo.

Insomma, giornata ricca con tanti speakers interessanti. Da ibrida – non sono uno sviluppatore e non scrivo php, ma progetto e disegno siti e scrivo HTML/CSS – forse avrei voluto una linea di interventi intermedia tra la programmazione spinta (per me così è sembrato il regime della Track 1) e i contenuti e la loro distribuzione, che portasse esperienze e nozioni a chi sta nel mezzo; anche se in questo modo ho approfondito alcuni aspetti che spesso tralascio per argomenti a cui sono naturalmente più vicina.

Queste giornate sono soprattutto un momento di discussione. E intendo non solo di confronto diretto con altri professionisti, ma di discussione interiore.
Forse Arianna (che è l’altra bionda compagna di viaggio) non lo sa, ma tutto quello che ci siamo raccontate in treno sulla nostra professione, sul far siti, sul lavoro in proprio, mi ha acceso tante di quelle lampadine che, a distanza di così poche ore, ancora non riesco a riordinare e a mettere del tutto a fuoco. Arianna, ne riparliamo, ok?

Le ultime parole sono per Daniela: grazie, dopo averti ascoltata, ieri, ho di nuovo scritto sul blog – dopo mesi.

13 commenti sull'articolo “Bionditudine e nerditudine al WordCamp di Torino

  1. Ilaria, grazie davvero per esser venuta e per aver trovato il tempo di lasciare il tuo feedback. A quando un Meetup Vercelli-Novara? Secondo me siete almeno 10 già…

  2. Quanto è piccolo il mondo! Anche della rete: Arianna e io siamo state compagne al liceo. Singolari coincidenze per me, ora, che mi sto interrogando su possibili sbocchi professioni da freelance.

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